Quantcast
Channel: Michele Nigro – HyperHouse
Viewing all articles
Browse latest Browse all 50

Rispondendo a qualche domanda di Roberta Canu… | N I G R I C A N T E

$
0
0

Sul blog di Michele Nigro è referenziata un’interessante intervista che gli è stata fatta recentemente; estrapolo un brano per far comprendere il tono della chiacchierata.

Come nascono le tue opere? Ovvero da dove prendi ispirazione.

Anche quando scrivo “fantasie”, quelle appartenenti alla cosiddetta letteratura non mimetica, la fonte principale d’ispirazione resta sempre “la vita” reale: quella personale, quella degli altri, quella passata e addirittura quella futura. In un racconto è più facile allestire una “struttura” capace di mantenere in piedi i vari elementi esistenziali che poi “spacciamo” per cose capitate ai personaggi. Nel mio ultimo racconto lungo, per esempio, in uscita su StreetLib Stores (sia in ebook che in cartaceo), pubblicato per le “edizioni nugae 2.0” e intitolato “Call Center – reloaded”, attingo a piene mani da passate esperienze lavorative personali anche se alla fine la storia prende una “piega fantasy” con timide sfumature noir. Nel Novecento era definito “realismo magico”…

Con la poesia non si può “barare”: anche se nel verso non scendi nei particolari, non descrivi, non fai nomi e non ti riferisci a fatti riconoscibili, sei genuinamente te stesso, sei più vero e concreto anche se tutto sembra più effimero e impalpabile; sei l’essenza del tuo stare al mondo. In realtà non siamo noi a prendere ispirazione; non decidiamo niente: è l’ispirazione che “sceglie” qual è il momento migliore per realizzarsi in noi. Quando non abbiamo ispirazione non è perché essa non c’è; è solo che in quel momento non teniamo aperti i canali giusti affinché si manifesti. Forzarla produce solo cose mediocri: è inutile stare ore davanti a un foglio o una tela; meglio uscire, fare altro, lasciarsi trovare dalla parola… (continua)


Viewing all articles
Browse latest Browse all 50

Latest Images

Trending Articles